in “Avvenire” del 26 febbraio 2021
Caro direttore, questa è la lettera che ho inviato ieri al presidente del Consiglio Mario Draghi e, contemporaneamente, ai ministri degli Esteri e della Difesa, Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini. «Illustre signor Presidente del Consiglio, sono spinto a scriverle per esprimere cordoglio per la perdita di due valorosi cittadini italiani. Ho conosciuto di persona l’ambasciatore Luca Attanasio e ho sentito direttamente le testimonianza di alcune missionarie italiane che operano in Congo, nella zona di Goma. L’ambasciatore Attanasio ha vissuto la sua missione diplomatica con altissimo senso di dovere verso la pace, la dignità umana e i diritti dei più vulnerabili. Con il suo impegno ha restituito alla missione diplomatica l’alto valore di tessere le relazioni necessarie per difendere i più indifesi e mettere le basi per una pace reale e duratura. Scrivo oggi questa missiva per chiedere a lei, professor Draghi, e a tutto il Governo da lei presieduto che il sacrificio di Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e di Mustapha Milambo non sia vanificato, che il dolore per la loro tragica morte si trasformi in impegno reale, concreto, in difesa delle popolazioni martoriate nella zona dei Grandi Laghi, in particolare nel Congo. L’Italia si faccia capofila nel chiedere una moratoria internazionale sui minerali insanguinati, sulle miniere illegali, per lottare contro la schiavitù minorile, contro l’inquinamento e devastazione del territorio e dei boschi in tutta quella zona, teatro di conflitti e tragedie da ormai oltre trent’anni, con milioni di vittime umane. Luca, Vittorio e Mustapha non siano morti invano. E l’Italia, con la battaglia per questa moratoria mondiale, confermi l’alta missione del suo Ambasciatore e del suo Carabiniere morti in servizio e riaffermi anche così che il diritto dei più deboli non è un diritto debole! Oggi abbiamo partecipato commossi alla solenne celebrazione eucaristica per le esequie di questi due valorosi servitori dello Stato. Il mio appello è che la commossa partecipazione si trasformi in impegno e azione concreta per onorarli, facendo nostra la loro missione per restituire diritti, dignità e libertà ai popoli oppressi, depredati, schiavizzati. Confido, signor presidente Draghi, nella sua alta considerazione per diritti e dignità delle persone. E, grato per l’attenzione che vorrà accordare a questa mia breve missiva, le auguro una buona missione alla guida del Paese».
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